Guarire da un Amore

Nel brano della scrittrice Jaime Sabines che riporto di seguito, viene descritto, con tratti anche dissacranti, una modalità per guarire da un amore malsano. Si può essere più o meno d’accordo col contenuto ma ritengo che sia un utile spunto di riflessione.

“Spero di riuscire a guarire da te, uno di questi giorni.

Devo smettere di fumarti, di berti, di pensarti. È possibile. Seguendo le prescrizioni della morale di turno. Mi prescrivo tempo, astinenza, solitudine.

Ti va bene se ti amo solo una settimana? Non è molto né poco, è abbastanza. In una settimana si possono riunire tutte le parole d’amore che sono state dette sulla terra e gli si può dare fuoco. Ti scalderò con quel falò dell’amore bruciato. E anche il silenzio. Perché le parole d’amore più belle si trovano tra le persone che non si dicono niente.

Bisogna bruciare anche quell’altro linguaggio laterale e sovversivo di chi ama. ( Tu sai come ti dico che ti amo quando ti dico: «Che caldo che fa», «Dammi l’acqua», «Sai guidare?», «Si è fatta notte»…Tra le persone, in mezzo alla tua famiglia e alla mia, ti ho detto «Si è fatto tardi», e tu sapevi che ti dicevo «Ti amo»).

Un’altra settimana per mettere insieme tutto l’amore del tempo. Per dartelo. Perché tu ne faccia quello che vuoi: conservarlo, accarezzarlo, buttarlo nell’immondizia. Non serve, è vero. Voglio solo una settimana per capire le cose. Perché tutto questo è molto simile a uscire da un manicomio per entrare in un cimitero.”

Jaime Sabines

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Innamorarsi è anche una decisione

Si pensa che innamorarsi sia qualcosa di completamente spontaneo, che non richiede una decisione. E’ spontaneità sicuramente all’inizio ma poi richiede un impegno e l’impegno rimanda al prendere prima una decisione. Nella poesia di Sabina Esposto che riporto di seguito, c’è un elenco di “decisioni “da prendere se ci “decide” d’innamorarsi. La poesia rappresenta uno spunto di riflessione sul processo psicologico dell’innamoramento .

“Se decidi d’innamorarti di me, non promettermi mai nulla.
Se decidi d’innamorarti di me, non lasciarmi sognar da sola.
Se decidi d’innamorarti di me, innamoriamoci ogni istante, non solo per i primi tre appuntamenti.
Se decidi d’innamorarti di me, prendi i miei lati oscuri e riempili di luce.
Se decidi d’innamorarti di me, tieni sopra le tue spalle le mie lacrime. Io faro’ altrettanto. E peserà tutto di meno.
Se decidi d’innamorarti di me, non correre verso di me, ma corri vicino a me.
Se decidi d’innamorarti di me, ama le mie debolezze e considerale punti di forza.

Se decidi d’innamorarti di me, prendi il coraggio a quattro mani e raccontami di te. Anche se ti sembra di non aver nulla da dire.
Se decidi d’innamorarti di me, non girarti nel letto, senza guardarmi. Addormentati con me.
Se decidi d’innamorarti di me, devi correre anche il rischio di soffrire. Sia per me, che per te.
Se decidi d’innamorarti di me, quando non m’amerai più, non fare in modo di farmi odiare da te. O di farti odiare da me.
Se decidi d’innamorarti di me, non darmi prove d’amore. Prova a restare con me.
Se decidi d’innamorarti di me, dimmi che mi ami solo quando lo senti e non quando si deve dire.
Se decidi d’innamorarti di me, non dirmi che sono l’unica tra tanti. Dì che sono io e basta.
Se decidi d’innamorarti di me, non dirmi in cosa devo credere, ma dimmi di credere sempre in qualcosa.
Se decidi d’innamorarti di me, tieni a mente i miei sguardi e non tutte le parole che dirò.
Se decidi d’innamorarti di me, non mentirmi mai. Neanche per amore.
Se decidi d’innamorarti di me, fammi ballare, anche se non c’è musica.
Se decidi d’innamorarti di me, non domandarmi perché sono triste. Tienimi la mano.
Se decidi d’innamorarti di me, immagina che, anche se distanti, siamo comunque vicini.
Se decidi d’innamorarti di me, non dirmi che son l’unica donna della tua vita. Dimmi che sono la donna della tua vita.
Se decidi d’innamorarti di me, sappi che le mie mani non tremano per il freddo. E le tue mani sopra le mie, fermeranno quel tremito.”

Sabita Esposto

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Amare significa Amare i piccoli dettagli della persona amata

Amare significa tante cose. Tra questi c’è l’amare le piccole cose della persona amata: i suoi difetti, le sue abitudini, le sue cose e tant’altro ancora. La poesia di seguito riportata descrive tutto ciò.

Le piccole cose che amo di te
quel tuo sorriso un po’ lontano
il gesto lento della mano
con cui mi carezzi i capelli
e dici: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro sei un po’ matto
e a letto
svegliarsi col tuo respiro vicino
e sul comodino
il giornale della sera
la tua caffettiera
che canta, in cucina
l’odore di pipa che fumi la mattina
il tuo profumo un po’ blasé
il tuo buffo gilet
le piccole cose che amo di teQuel tuo sorriso strano
il gesto continuo della mano
con cui mi tocchi i capelli
e ripeti: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro me l’hai già detto
e a letto
stare sveglia sentendo il tuo respiro
un po’ affannato
e sul comodino il bicarbonato
la tua caffettiera che sibila in cucina
l’odore di pipa anche la mattina
il tuo profumo un po’ demodé
le piccole cose che amo di teQuel tuo sorriso beota
la mania idiota
di tirarmi i capelli
e dici: vorrei averli anchío così belli
e ti dico: cretino,
comprati un parrucchino!
e a letto stare sveglia a sentirti russare
e sul comodino
un tuo calzino
e la tua caffettiera che è esplosa finalmente, in cucina!
la pipa che impesta fin dalla mattina
il tuo profumo di scimpanzé
quell’orrendo gilet
le piccole cose che amo di te.

Stefano Benni

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Creare un Legame

Nel passaggio del libro “Il Piccolo Principe” riportato di seguito, viene descritto come si crea un legame. Il brano sintetizza due qualità principali per creare un legame: Pazienza ed Attesa

“…in quel momento apparve la volpe: “Buon giorno”. “Buon giorno” disse gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno. “Sono qui”, disse la voce, “…sotto il melo”. “Chi sei?” chiese il piccolo principe, “Sono una volpe”, disse la volpe.
“Vieni a giocare con me?”, le propose il piccolo principe “sono così triste…”.

“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”. “Ah, scusa!”, fece il piccolo principe. “Che cosa vuol dire addomesticare?”
“E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami”. “Creare di legami?”. “Certo”, disse la volpe, “tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. (…) Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica.

E poi guarda! Vedi laggiù in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane, e per me il grano è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore … addomesticami”, disse.
“Volentieri, che bisogna fare?”, domandò il piccolo principe. “Bisogna essere molto pazienti”,rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”.
Il piccolo principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincio ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… ci vogliono i riti”.
“Che cos’è un rito?”, disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe.”E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore” (…)
Così il piccolo principe addomesticò la volpe … E quando l’ora della partenza del piccolo principe fu vicina:”Ah!”, disse la volpe, “… piangerò”.
“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi e che diventassimo amici…”.
“E’ vero”, disse la volpe.
“Ma sapevi che avresti pianto!”, disse il piccolo principe.
“Certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagni?”
“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it


La Paura della Separazione

La poesia “L’Addio” di Solinas descrive il timore che pervade ogni nuovo amore e/o relazione sin dall’inizio: la Paura di Separarsi. Ma allo stesso tempo l’amore trova il suo culmine proprio nella paura della perdita della persona amata e della resistenza che si oppone in tal senso. Potremmo dire che un amore finisce nel momento in cui cessa tale paura. Perchè avere paura di separarsi è del tutto naturale e connaturato all’amore, anche nelle relazioni che durano da anni ed hanno superato fasi critiche.

Sarai, amore,
un lungo addio che non finisce?
Vivere, dal principio, è separarsi.
Già fin dal primo incontro
con la luce, e le labbra,
il cuore percepisce quell’angoscia…
di dover esser cieco e solo un giorno.
Miracoloso ritardo, l’amore,
del suo termine stesso:
è prolungare il fatto magico,
che uno e uno siano due, di contro
alla prima condanna della vita.
Con i baci, col dolore e col petto si conquistano,
in affannose zuffe, godimenti
che sembrano giochi,
o giorni, terre, spazi favolosi,
la grande disgiunzione che è in attesa,
sorella della morte o proprio morte.
Ogni bacio perfetto scosta il tempo,
lo getta indietro, amplia il mondo breve
dove ancora è possibile baciare.
Non ha il suo culmine l’amore
quando arriva o si trova:
ma nella resistenza a separarsi
dove si può sentire,
altissimo, nudo, tremante.
Nè la separazione è quel momento
in cui le braccia, o voci,
con segni materiali si congedano.
E’ di prima, di dopo.
Se si stringono mani, se si abbraccia,
non è mai per dividersi,
ma perchè l’anima alla cieca sente
che la forma possibile di stare
insieme è un lungo, e chiaro congedo.
E che è l’addio ciò che è più sicuro.

Pedro Salinas

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Non Piangere mai per un Amore finito

La poesia riportata di seguito esplicita, anche se in maniera cruda, le possibili motivazioni per non disperarsi per la fine di un amore. Le motivazioni sono centrate sul carattere transitorio che ha ogni amore in contrapposizione all’assolutezza che gli amanti vorrebbero attribuire alla loro relazione.

“Non piangere mai per un amore finito
poiché l’amore raramente è vero
ma cambia il suo aspetto dal blu al rosso,
dal rosso più brillante al blu,
e l’amore destinato ad una morte precoce
ed è così raramente vero.

Non mostrare il sorriso sul tuo grazioso viso
per vincere l’estremo sospiro.
Le più belle parole sulle più sincere labbra
scorrono e presto muoiono,
e tu resterai solo, mio caro,
quando i venti invernali si avvicineranno.

Tesoro, non piangere per ciò che non può essere,
per quello che Dio non ti ha dato.
Se il più puro sogno d’amore fosse vero
allora, amore, dovremmo essere in paradiso,
invece è solo la terra, mio caro,
dove il vero amore non ci è concesso.

Elizabeth Siddal

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

In Amore fermati con chi ti vuole Sfogliare e non Spogliare

“- E allora vai

– Avrò paura?

– Sì

– Poca o tanta?

– Tantissima

– A destra o a sinistra?

– Se puoi non schierarti mai, resta al centro. Del tuo cuore.

– E se arriva il lupo?

– Il lupo arriva, ma anche il gatto, il cane, l’orso, le acciughe, il vento, il sole, la neve. Amore mio, arriverà tutto, non posso ometterti niente.

– E se mi perdo?

– Che ti perdi non è un forse, ma una certezza; quindi quando ti perdi chiedi informazioni

– A chi?

– Ecco, a chi. Se dovesse succedere prima di aver imparato a riconoscere tutte le erbe spontanee, i fiori e gli alberi, aspetta, non chiedere a nessuno, chè poi può succedere che scambi ciliege per bacche velenose. Aspetta, impara i prati i boschi e soprattutto i venti, poi, se ancora sarai perduta, saprai da sola a chi rivolgerti

– Ma il tempo è contato

– No, il tempo è contatto, è toccare tutto, provarci almeno, tutte le parti

– Mi risolverò?

– Non sei un rebus, sei un puzzle senza pezzi mancanti. Imparerai a metterli insieme, dal verso e con lo sguardo giusto

– Promettimelo

– Di più, te lo giuro

– Incontrerò l’amore?

– Te lo auguro, ma attenta a chi ti vuole spogliare, fermati piuttosto da chi ti vuole sfogliare. Chè l’amore, per me, assomiglia molto a qualcuno che ti tiene la fronte mentre tu, vomiti i giorni più duri.

– Allora vado?

– Allora vai.”

Francesca Pachetti – da “La Raccontadina”

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Nelle Relazioni non compaciono le due Metà

“I Greci raccontavano che originariamente l’uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà. Le due metà vagano per il mondo e si cercano. La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano quella sfera vuole tornare unita. Questa storia ha del vero ma non è sufficiente. Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento. Non sono uguali a come si erano lasciate. I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite. Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano. Adesso devono anche scegliersi, perché le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l’amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l’abbraccio li smussa, anche se fa male.”
Alessandro D’Avenia

In questa significativa metafora dello scrittore A. D’Avenia viene riletto in modo realistico il mito delle due metà. Le due metà che si separono subiscono col tempo una trasformazione e non è più possibile che, nel ritrovarsi, possano compaciare. Per cui la perfetta altrà metà nella relazione è impossibile trovarla. L’altra parte va accettata nelle sue imperfezioni e bisogna accettare che l’incastro nella relazione non potrà mai essere perfetto.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

“Tenerlo sulle Spine” non ha senso in Amore ?

Io lo so, lo so che sbaglio.
Sbaglio nel dirti che mi manchi, che ho voglia di fare l’amore con te, che ho voglia di dormire accanto a te, di baciarti tutta la notte.
Sbaglio quando vorrei non chiamarti ma poi alzo la cornetta e lascio squillare. Sbaglio quando non voglio cercarti con un messaggio e poi lo scrivo e magari ci metto anche che ti penso.
Ma non mi riesce di stare zitta.
Mi sforzo, cambio discorso e a volte dico anche cose insensate, ma finisce sempre allo stesso modo: devo dartelo il mio amore, e l’unico modo che conosco sono queste parole.
Il ‘devi tenerlo sulle spine’ per me non ha senso.
Credo che siano proprio le parole che ti sforzi di non dire quelle che vengono fuori prima di tante altre, sei costretta a sputarle, a cacciarle via, a liberartene. Quindi se c’è una cosa che so dire davvero bene è che ti amo, e lo so che sembra banale e uguale tanti altri milioni di ti amo, per questo poi lo farcisco di sicurezze e di gesti, per questo poi te lo ripeto all’infinito, per questo adesso sembro una logorroica romantica del cavolo, per questo non riesco a smettere di scrivere. Sarei capace di usare tutte le parole del mondo pur di rendere bene il concetto che anche se sbaglio, sbaglio bene.

E. Calandrini

Nel sopracitato brano l’autrice sposa la tesi che il “trattenersi in amore” non è possibile, che prima o poi le parole legate ai sentimenti profondi che si provono vengono fuori. Quindi la strategia del “tenere sulle spine” è perdente nel medio e lungo periodo.

Professionalmente sono del parere che dipende dalle situazioni e dalla relazioni, In situazioni e relazioni normali si può essere se stessi fino in fondo nell’esprimere i propri sentimenti attraverso emozioni e parole.

In relazioni malsane o in cui c’è mancanza di reciprocità l’ostinarsi ad esprimere emozioni e parole è inutile ed anche dannoso perchè potrebbe denotare un atteggiamento ossessivo e una mancata volontà di prendere atto del reale stato della relazione.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Gli “Amori di Plastica”

Carmen Consoli nella canzone “Amori di Plastica” descrive quegli amori dove non esiste, rispetto, reciprocità, attenzione verso la persona amata. Allo stesso tempo il testo della canzone suggerisce la possibile terapia quando afferma ” Ma io non posso accontentarmi Se tutto quello che sai darmi È un amore di plastica “ Anche se nella realtà , talvolta, si ha difficoltà a buttare via un amore di plastica. Invece è necessario andare alla ricerca di amori composti da “materiali” più pregiati.

Non sei per nulla obbligato a comprendermi
Quasi non sento il bisogno d’insistere
E tu che mi offrivi un amore di plastica
Ti sei mai chiesto se onesto era illudermi Ricorda tu sei quello che non c’è
Quando io piango
E tu sei quello che non sa
Quando è il mio compleanno
Quando vago nel buio Ma come posso dare l’anima e riuscire a credere
Che tutto sia più o meno facile
Quando è impossibile
Volevo essere più forte di ogni tua perplessità
Ma io non posso accontentarmi
Se tutto quello che sai darmi
È un amore di plastica E tu sei quel fuoco che stenta ad accendersi
Non hai più scuse eppure sai confondermi Ricorda tu sei quello che non c’è
Quando io piango
E tu sei quello che non sa
Quando è il mio compleanno
Quando vago nel buioMa come posso dare l’anima e riuscire a credere
Che tutto sia più o meno facile quando è impossibile
Volevo essere più forte di ogni tua perplessità
Ma io non posso accontentarmi
Se tutto quello che sai darmi
È un amore di plastica Volevo essere più forte di ogni tua perplessità
Ma io non posso accontentarmi
Se tutto quello che sai darmi
È un amore di plastica Ma io non posso accontentarmi
Se tutto quello che sai darmi
È un amore di plastica

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it