Gioco-Test della Coppia Adultera

Il seguente test è un personale riadattamento del test del Dilemma del Prigioniero

Il dilemma della coppia adultera è il seguente. Marito e moglie si accusano a vicenda di aver commesso adulterio e si rivolgono al giudice per la separazione giudiziaria. Il giudice, al fine di stabilire le condizioni di tale separazione, li ascolta separatamente, nello stesso giorno, senza dare loro la possibilità di comunicare fra un colloquio e l’altro. A ognuno di loro vengono date due scelte: confessare l’adulterio, oppure non confessare l’adulterio. Viene inoltre spiegato loro che:

  1. a)se solo uno dei due non confessa, chi non ha confessato evita una pena pecuniaria; l’altro viene però condannato ad una pena pecuniaria di euro 21.000,00;
  2. b)se entrambi non confessano, vengono entrambi condannati ad una pena pecuniaria di 18.000,00 euro;
  3. c)se entrambi confessano, entrambi vengono condannati ad una pena

pecuniaria di 3.000 euro.

Voi quale alternativa scegliereste fra il confessareed il non confessare?

SOLUZIONE

Valutando pro e contro delle varie scelte si scopre che il punto di equilibrio è, controintuitivamente, la scelta b(non confessa, non confessa). Il motivo è che per ognuno dei due lo scopo è minimizzare la propria condanna pecuniaria; e ogni membro della coppia non confessando rischia o di non pagare niente o di pagare 18.000,00 euro, confessando rischia di pagare o 3.000,00 euro o 21.000,00 euro.

Il paradosso che consegue da questa conclusione sta nel fatto che anche l’altro membro della coppia, trovandosi nella stessa situazione, farà lo stesso ragionamento; con un risultato complessivo che non è ottimale per nessuno dei due (18.000,00 euro di pena pecuniaria a testa).

Tutto ciò dimostra, indirettamente, che in una coppia o si vince entrambi o si perde entrambi. Anche se uno dei due ha l’impressione di aver vintola sconfitta dell’altrogli si ritorcerà contro prima o poi. Bisogna cercare di comunicare senza entrare nella logica di chi ha torto o ragione prima di finire davanti ad un giudicee, conseguentemente, comunicare non diventa più possibile.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Gioco-Test sulla scoperta di un Tradimento

Il seguente test vuole rappresentare uno spunto di riflessione sulla fiducia all’interno di una coppia e sulla possibile reazione al sospetto di un tradimento.

Il signor Alfio era un uomo ricco, saggio e rispettato nel suo paese e aveva preso in moglie una donna molto più giovane di lui (nota personale: quest’ultimo elemento mi fa dubitare della sua saggezza, ma proseguiamo la storia).

Una sera che era rientrato a casa dal lavoro prima del previsto, il suo fedele maggiordomo lo accolse dicendogli: “Mi permetto di riferirle che sua moglie si comporta in modo sospetto: E’ nella sua stanza con l’enorme forziere che apparteneva a sua nonna.” Questo forziere dovrebbe contenere solo ricami di quest’ultima, ma ho il sospetto che ci sia qualcos’altro. Non mi ha permesso, io che sono il vostro anziano e fedele maggiordomo, di dare un’occhiata all’interno del forziere.”.

Il sig. Alfio si recò subito nella stanza della moglie e la trovò rattristata, seduta accanto al massiccio forziere.

Le chiese: “Vuoi mostrarmi quello che c’è nella cassa ?”.

“Me lo chiedi a causa dei sospetti del maggiordomo, o perché non hai fiducia in me?”

“Non sarebbe più semplice aprire la cassa, senza fare tante congetture ?” affermò il signor Alfio.

“Non credo sia possibile, perché è chiusa a chiave.”

“E dov’è la chiave ?”

La moglie mostrò la chiave in suo possesso e disse: “Manda via il maggiordomo e ti darò la chiave per aprire.”

Il maggiordomo venne mandato via e la donna consegnò la chiave, allontanandosi anche lei, turbata in maniera vistosa.

Il signor Alfio non aprì subito la cassa, ma rimase a riflettere a lungo. Poi chiamo dei giardinieri che lavoravano nella sua proprietà e disse loro di portare fuori in giardino e seppellire la cassa in un posto poco accessibile, il tutto da effettuarsi in piena notte. I giardinieri eseguirono scrupolosamente le istruzioni a loro impartite.

Di tutto quello che è successo, non se ne parlò più.

Sulla base del racconto provate a rispondere alle seguenti domande:

Che cosa c’era nella cassa ?

  • Niente.
  • Qualcosa di poco importante.
  • Effetti personali della moglie.
  • Un amante

E’ importante verificare il contenuto della cassa ?

  • Non è importante.
  • Dipende dal contenuto.
  • E’ importante.

Il signor Alfio ha fatto bene a non aprire la cassa ed a seppellirla ?

  • Si.
  • No.
  • Non saprei.

Voi cosa avreste fatto al posto del signor Alfio ?

  • Avrei aperto la cassa.
  • Non avrei aperto la cassa.
  • Avrei fatto esattamente come il signor Alfio.
  • Sarei stato indeciso.

SOLUZIONE

Non ha importanza quale risposte avete dato ma riflettete sulla soluzione adottata dal signor Alfio. Sono due le possibili ipotesi sul contenuto della cassa e le relative soluzioni adottate da Alfio.

Prima ipotesi: nel forziere non c’era niente o niente di rilevante. In questo caso il signor Alfio agendo così come ha dimostrato piena fiducia nella moglie di là dal comportamento di quest’ultima che era molto sospetto. Quindi fiducia di là dalle circostanze che avrebbero indotto ad agire diversamente.

Seconda ipotesi: nel forziere c’era l’amante della moglie. Anche in questo caso il signor Alfio ha adottato una soluzione che potrebbe essere ottimale. Ha dimostrato fiducia o perdono, ma allo stesso tempo si è vendicato. Infatti, nel seppellire il forziere:

  • Ha evitato di separarsi dalla moglie,
  • Si è liberato dell’amante che era nascosto all’interno della cassa.
  • Puniva e perdonava allo stesso tempo la moglie.
  • Zittiva per sempre l’accaduto.

Si può essere d’accordo o meno con le soluzioni adottate dal signor Alfio. Servono solo a riflettere che fra due soluzioni opposte fra loro (scoprire o non scoprire il tradimento) potrebbe esserci una terza. L’essenziale è volerla ricercare.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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