Una diversa lettura della Storia di Narciso

L’Alchimista conosceva la leggenda di Narciso, un bel giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria bellezza in un lago. Era talmente affascinato da se stesso che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde nacque un fiore, che fu chiamato narciso.
Ma non era così che Oscar Wilde concludeva la storia.
Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero le Oreadi – ninfe del bosco – e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.
“Perché piangi?” domandarono le Oreadi.
“Piango per Narciso” disse il lago.
“Non ci stupisce che tu pianga per Narciso,” soggiunsero. “Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l’unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza. ”
“Ma Narciso era bello?” domandò il lago.
“Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?” risposero, sorprese, le Oreadi. “In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni.”
Il lago rimase per un po’ in silenzio. Infine disse: “Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza.”
“Che bella storia,” disse l’Alchimista.

da L’Alchimista di Paulo Coelho

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Il “Narciso dei Poeti” nelle Relazioni

Tra Aprile e Maggio, sui Monti, in piena primavera, fiorisce il NARCISSUS POETICUS o Narciso dei Poeti. Il nome deriva dal greco Narcissus che significa torpore, stordimento narcolessia, perchè il suo intenso profumo è piuttosto inebriante. A questo fiore è legato anche il mito di Narciso, famoso per la sua bellezza, che disdegnava ogni persona che lo amava. A seguito di una punizione divina per la sua cattiveria inflitta da Nemesi, si innamora della sua stessa immagine che vedeva riflesso in uno stagno. Il giovane Narciso quando comprese che non poteva mai ottenere quell’amore si lasciò morire. Quando le Ninfe presero il suo corpo ormai senza vita per portarlo al rogo funebre su quel luogo trovarono dei fiori bianchi dall’intenso profumo.

Questo fiore non è solo legato alla mitologia greca ma se si analizza il nome ed il significato greco scopriamo che il termine narcotico deriva proprio dal nome e dalla relazione con il suo forte profumo.

Ma da contraltare alla sua bellezza e profumo c’è la caratteristica che è una pianta tossica e le sue proprietà sono emetiche (spasmi e vomito) e purgative (dissenteria).

Come non vedere, in questa sede, un’analogia con la personalità Narcisistica. Tale personalità inebria, stordice col fascino che tende ad emanare al pari dell’omonimo fiore. Ma allo stesso tempo è una personalità tossica che arreca sofferenza se si entra in relazione più o meno profonda e duratura con essa, così come diviene tossico il fiore se viene assunto.

Dott. Roberto Cavaliere

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